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Autore Immortal-ad vitam
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 17-11-2004 00:06  
Prendete un ambientazione alla Blade Runner, inserite in quel mondo luci, colori ed elementi di Stargate, immaginate personaggi alla Stalker e un’eroina alla Quinto Elemento, sognate una società controllata in modo poco chiaro dalla scienza medica come nell’universo di Gattaca e visualizzate tutto con una computer grafica alla Final Fantasy. Shakerate il tutto e avrete, grossomodo, Immortal-ad vitam, ultimo film dell’estroverso Enki Bilal.
Completamente ambientato nell’universo creato e disegnato nei fumetti dello stesso Bilal, Immortal e’ un’operazione stranissima, che coinvolge computer grafica, disegno animato, ma anche attori in carne ed ossa.
Ci troviamo nella New York del 2095, durante la campagna elettorale che coinvolge il senatore Allgood, rampollo di una delle piu potenti famiglie della city. Proprio in questo frangente, per un guasto della prigione federale, ritorna in liberta Nikopol, presentato all’opinione pubblica come pericoloso sovversivo, in realtà teorizzatore sognante di un mondo migliore e fondatore, prima di essere condannato, trent’anni prima, alla criocongelazione, di un movimento di liberazione che lotta contro la Eugenics, società medica al servizio di Allgood, la quale detiene il potere reale sulla grande mela.
Fortunatamente (o per disgrazia, dipende dai punti di vista) Nikopol e’ l’unico umano in grado di ospitare il dio Anubi, scacciato dall’olimpo degli dei, e in cerca di una particolare fanciulla in grado di ospitare il suo seme: Jill.
Ed e’ proprio sulle assi di questo triangolo, Jill-Nikopol-Anubi, che si giostra il film, tralasciando nella breve sinossi qui proposta, zone d’intrusione, John l’insidiatore, l’ispettore Froebe e la dottoressa Elma Turner (Charlotte Rampling), elementi che si aggiungono all’insieme rendendo ancora piu ricco e vasto il mondo in cui ci si imbatte.
Ma quest’eccessiva complessità finisce per penalizzare la fruibilità del film, costruito su misura per gli appassionati del mondo fantasmagorico del Bilal fumettista, ma che poco lascia ai semplici fruitori dell’opera cinematografica.
Troppe le storie che si intrecciano; di nessuna si conosce l’origine, di molte non si riesce a comprendere se e quale sia la fine.
Verrebbe da citare il celebre passo de “La storia infinita”, in cui una voice-off ci informava che “questa e’ un’altra storia, e la racconteremo un’altra volta”. Ecco. Si ha l’impressione che il film sia costruito interamente su “altre storie”, che ci sia sempre qualcosa d’incompiuto, di sfuggente, che contorni, colori, sensazioni che vorrebbero essere nette e decise siano in realtà abbozzate, distorte.
Ci si potrebbe interrogare sulla reale valenza, sullo scopo di un’operazione del genere. Indubbiamente la traccia principe e’ il tentativo di riprodurre visivamente l’immaginifico mondo del famoso fumettista d’adozione parigina. Ed e’ un’operazione interessantissima, un unicum nel panorama di progettazione cinematografica europeo. Si rimane affascinati dal contesto, dalla cornice ambientale del tutto. La computer grafica accompagna i modellini usati per la realizzazione delle scenografie rendendo perfettamente quell’immagine sporca, tendente all’entropia di una citta futuribile.
Il tutto, bisogna ammetterlo, girato con una notevole perizia, con un tentativo a lunghi tratti riuscito, di coniugare armonicamente attori in carne ed ossa (Laura Hardy, Thomas Kretscmann, Charlotte Rampling) con il mondo digitale e i personaggi che lo animano. Personaggi che rivestono ruoli anche importanti, la cui fisionomia, fisica e psicologica, viene ben tratteggiata nel felice connubio script-realizzazione grafica, pur trovando qua’e la’ situazioni grottesche e un po’ paradossali, al limite del kitch.
La scelta di trucchi e costumi accompagna bene il contesto generale, contesto che rimane comunque farraginoso e pesante per i profani del mondo di Bilal (sperando vivamente che risulti il contrario ai suoi assidui frequentatori).
Ma si ha la sensazione che l’impatto visivo, carico di una mistica particolare, che tanto affascina il pubblico contemporaneo, sia l’unico perseguito nella realizzazione dell’opera. Tutto il resto e’ lasciato un po’ al caso, un po’ alla buona volontà interpretativa del pubblico, un po’ al tentativo monopolizzante dell’immagine come unico veicolo d’interesse filmico.








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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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simboy

Reg.: 20 Set 2002
Messaggi: 1603
Da: grugliasco (TO)
Inviato: 28-03-2005 14:01  

Io l'ho trovato semplicemente fantastico.

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cipriano

Reg.: 09 Apr 2001
Messaggi: 277
Da: Padova (PD)
Inviato: 28-03-2005 17:23  
mi ispira molto come film

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hal9000

Reg.: 13 Set 2004
Messaggi: 1519
Da: treviglio (BG)
Inviato: 28-03-2005 20:20  
a me è piaciuto moltissimo, grandi scenografie e costumi e un forte impatto visivo. ma concordo con te petrus, nel dire che la storia viene conclusa in modo da suggerire un secondo capitolo. ricordiamoci che è tratto da una saga a fumetti, e magari Bilal ha intenzione di creare una trilogia(chi non lo fa al giorno d'oggi) dedicata interamente a Horus.
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"Anche i pomodori sanno che non si sfugge al passato"

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 29-03-2005 13:55  
Che il film in questione punti tutto sull'impatto visivo, è evidente.
Ciò risulta tantopiù evidente se si prova ad analizzare la trama. Da un lato, come ha fatto notare petrus, gli eventi che dovrebbero introdurci alla narrazione risultano alquanto oscuri e lasciano più di un interrogativo. Dall'altro, l'intreccio narrativo vero e proprio risulta fin troppo lineare; le svolte, se così possono definirsi, risultano tutte ampiamente prevedibili. Sembra manchi proprio la volontà di sviluppare qualcosa di più complesso; non si fa in tempo ad introdurre un temibile avversario che questo viene liquidato nel giro di un paio di secondi.
Impatto visivo quindi, e da questo punto Bilal sa il fatto suo, bisogna ammetterlo. Fotografia, trucco, scenografie, e la più riuscita integrazione tra CGI ed attori reali che io abbia mai visto.
Se si decide di stare al gioco, si rischia di restarne affascinati.
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Quattro galìne dodicimila

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simboy

Reg.: 20 Set 2002
Messaggi: 1603
Da: grugliasco (TO)
Inviato: 29-03-2005 18:33  

Sinceramente io parlerei più di atmosfera che di impatto visivo , la CGI di cui parli tu risulta del resto decisamente inferiore a produzioni precedenti come "Final Fantasy" o "Animatrix" e a mio parere non è questo nè il motivo per vedere il film , nè il termine di paragone da cui trarne un giudizio. Insomma non nella tecnica sta il suo merito , ma nell'anima. Detto questo dobbiamo comunque ricordare di far riferimento ad un lavoro costato relativamente poco , per il genere cinematografico con cui si va a raffrontare .
"Immortal ad vitam" è un'esperienza onirica , un affresco surreale che mi rendo conto non possa e non debba piacere a chiunque , sono sicuro che quei pochi che verranno rapiti fin dai primissimi minuti dal mondo assurdo che gli si parerà davanti e che saranno catapultati in una dimensione che almeno dal principio non sembrerebbe aver nulla di logico , non scorderanno il nome di Enki Bilal per il resto della vita.
Almeno sulla terra.
Bellissimo.

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simboy

Reg.: 20 Set 2002
Messaggi: 1603
Da: grugliasco (TO)
Inviato: 29-03-2005 19:05  
quote:
In data 2005-03-28 20:20, hal9000 scrive:
a me è piaciuto moltissimo



Ci dev'essere una certa affinità fra noi due.
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Qualunque impressione faccia su di noi , egli è un servo della legge , quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano.

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 30-03-2005 02:44  
......non che mi sia dispiaciuto,anzi..specie visivamente la trama diciamo che era un pò sconclusionata, richiedeva una certa dose di fantasia creativa una storia simile che ho apprezzato...ma alcune scene, alcune forzature riguardo al sesso non le ho gradite,mi sono parse una sorta di inno ad un approccio violento...

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stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
Messaggi: 4999
Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 09-06-2005 16:12  
Per me che non conoscevo i fumetti di Bilal se non di fama, questo film è stata una vera sorpresa.
Trovo che l'unione di personaggi in computer grafica con attori in carne ed ossa sia molto ben riuscita anche se alcuni dei personaggi "virtuali" non sono stilisticamente all'altezza di altri film realizzati nello stesso modo.
L'attrice principale, Linda Hardy, mostra un carisma e una sensualità che conferiscono al proprio personaggio la vera palma di protagonista della vicenda, oscurando un forse troppo anonimo Nikopol-Thomas Kretschmann. E' Jill il vero fulcro della storia attorno a cui ruotano tutti gli altri, un po' come accadeva nel Quinto Elemento, dove però un sempre carismatico Bruce Willis si trovava molto più a suo agio nei panni del co-protagonista
In ogni caso i richiami alla mitologia egizia, le citazioni di Baudelaire, la fotografia molto scarna e fredda che si sposa perfettamente con il riuscitissimo trucco, il tutto immerso in una futuristica New York che sembra uscita da un romanzo di Dick ne fanno un lavoro apprezzabile.
Un film dal grande impatto visivo, surreale e poetico che mi ha affascinato come non avrei creduto, forse come diceva PK è perchè sono stato al gioco, ma in questo genere di film quello è un requisito fondamentale per apprezzarne a pieno il valore.

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E' mattino e mi avvicino, sbilanciato da un tremore, vaga spinta, vaga forza, vago senso di dolore.
Ci son caduto e l'ho voluto e forse capiterà ancora, ma quello di cui avrei bisogno non si trova in questa aurora

[ Questo messaggio è stato modificato da: stilgar il 09-06-2005 alle 16:13 ]

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Lilluz

Reg.: 21 Ott 2004
Messaggi: 947
Da: Pescara (PE)
Inviato: 03-09-2005 16:09  
quote:
In data 2005-03-29 13:55, pkdick scrive:

Se si decide di stare al gioco, si rischia di restarne affascinati.




credo sia appunto questo il punto. se ci si lascia coinvolgere il film scorre via piacevolmente.

credo inoltre che alcuni dettagli e alcune scene siano alquanto grottesche (come è già stato detto) e rischiano di far divenire il film una "macchietta".
apprezzabile e coraggiosa comunque la scelta del regista (non conosco però i fumetti di bilal). lo definirei un film "curioso", contento di averlo visto.
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Lui ha visto la luce !!!!
LUI HA VISTO LA LUCE !!!!!!!!!!!!

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felias

Reg.: 03 Set 2005
Messaggi: 1
Da: bari (BA)
Inviato: 04-09-2005 01:10  
..AFFASCINATA NON DIREI..Ma di certo è riuscito con quei fotogrammi ad appassionarmi al suo mondo ed al suo lavoro...mI è sembrato come se nel tempo di una clessidra avesse provato a schizzare la vastità del suo mondo, lASciandoci così una serie di domande senza risposta e dubbi irroslti, con un finale che ci lascia le mille porte già aperte direttamente spalancate...insomma, nemmeno il finale ci facilita la comprensione.
Per il resto il modo di mischiare film, con cartone, passato con futuro ha catturtao la mia attenzione, specie lei ed il suo modo di fare..tanto da non farmi addormentare sulla poltrona per una buona volta.

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dioxina

Reg.: 23 Feb 2005
Messaggi: 42
Da: genova (GE)
Inviato: 02-10-2005 23:27  
l'ho visto ieri sera e... dire che è stato il film più noioso che abbia mai visto è dire poco... .. ho resistito fino a 3/4 del film, dopodichè non ce l'ho più fatta e ho spento il video, mi stavo addormentando

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Arwen1

Reg.: 29 Apr 2006
Messaggi: 218
Da: pescara (AQ)
Inviato: 20-05-2006 14:28  
come idea nn è male...è la realizzazione che fa pena...è noioso e per niente scorrevole.
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Una mattina a sangue freddo le infilai un cappio al collo e la appesi al ramo di un albero;l'impiccai con gli occhi pieni di lacrime e col + amaro rimorso nel cuore;l'impiccai perchè sapevo che mi aveva amato...
Edgar Allan Poe

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cabal22

Reg.: 15 Mar 2006
Messaggi: 2812
Da: Livorno (LI)
Inviato: 21-05-2006 12:08  
Cacatona totale di film, con una trama quasi identica a quella di Il Quinto Elemento (anche se è stato Besson a copiare Bilal che importa? l'importante è che un film con una storia quasi identica era uscito già ben 7 anni prima) e un finale che definire bamboccesco mi sembra poco. Io ne salverei solo i primi 10 minuti, davvero evocativi, ma poi davvero basta.

Basta con questi film tutti effetti speciali! Se volete vedere un bello spin-off di Blader Runner, procuratevi Natural City che secondo me vale veramente di più.

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